Resoconto degli aiuti ricevuti fino a questo momento

Grazie agli aiuti ricevuti dai nostri benefattori abbiamo potuto soccorrere diverse famiglie abitanti in Siria, in modo particolare nella città di Aleppo.

Si sono create fonti di lavoro per 12 famiglie e si sono potute fornire di alimenti ad aiuti vari altre 80 famiglie.

Per grazia di Dio abbiamo potuto coprire numerose necessità alle quali le famiglie vanno incontro a causa della guerra, come l’affitto delle locande, l’acquisto di medicine, le spese di gas e riscaldamento, vestiti, materiale scolastico, ecc.

Abbiamo potuto aiutare anche alcuni bambini che erano rimasti senza educazione cominciando una piccola scuola nel terreno del convento delle suore Carmelitane. Grazie all’entusiasmo e alla disposizione dei nostri giovani si sono potute cominciare le lezioni per 20 bambini di diverse età.

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Questo ci sembra una cosa di grande importanza perché questi bambini, oltre a non poter andare a scuola, si trovavano in gravi situazioni di pericolo perché passavano gran parte della giornata nelle zone di maggior conflitto. Quindi, oltre all’aiuto con le lezioni, abbiamo dato inizio a un gruppo per bambini non solo per farli studiare, ma anche dove possano giocare e imparare a pregare per la pace in Siria.

Creando questo gruppo abbiamo potuto dare lavoro ad alcune famiglie si sono impegnate sia per le lezioni che per la preparazione degli alimenti e della mobilità attraverso un mezzo di trasporto speciale che trasporta professori, bambini, e lavoratori.

Scrivo quest’ultima cosa in passato perché all’inizio dell’anno è successo che una scuola armena ha aperto le sue porte per dare inizio alle lezioni e in quell’occasione poterono cominciare la scuola regolare anche i nostri bambini. Oltre ad assicurargli l’educazione si è evitato così che corressero il pericolo di percorrere giornalmente la distanza tra i loro borghi e la nostra casa. Un grande numero di bambini si trova ancora in queste situazioni di emergenza tanto delle necessità basiche come dell’educazione e tutto ciò si va intensificando sempre più. Dio voglia che in un futuro non molto lontano possiamo dare un aiuto più effettivo a coloro che costruiranno la nuova Siria.

In modo molto particolare vogliamo ringraziare Dio per l’aiuto che abbiamo potuto offrire ad alcune persone colpite dall’esplosione delle bombe nella città universitaria vicinissima alla nostra casa, successa appena due settimane fa.

Tra le centinaia di persone colpite, ci sono state persone a noi particolarmente vicine. Con ciò che abbiamo ricevuto da parte dei nostri benefattori abbiamo potuto dare assistenza immediata e urgente, per salvare alcune vite. Dio che non si lascia vincere in generosità vi benedirà abbondantemente perché grazie a voi possiamo aiutare ancora di più.

È molto difficile progettare una modalità fissa di sostegno in queste circostanze di guerra che, come voi ben sapete, aumenta sempre più. È chiara la necessità di alimenti e adesso, in inverno, di coperte, vestiti e gas. Pero le necessità sono è distinte da famiglia a famiglia, per questo è necessaria da parte nostra una conoscenza personale e con conseguente implementazione di un diverso tipo di assistenza per ogni caso. È per questo che annotiamo le necessità di ogni famiglia. Alcune di esse sono più numerose o hanno membri malati; ci sono poi casi si donne vedove con figli e senza lavoro, che a causa del pericolo non possono uscire dalle loro case e cercare qualche modo per sussistere.

Molte persone sono malate a causa del freddo, l’elettricità è scarsa, non hanno come riscaldarsi.

Ci sono luoghi che da due mesi sono senza luce; sia la legna che il combustibile sono scarsissimi.

Le poche cose che ci sono, sono inaccessibili a causa dei prezzi altissimi. È per questo che in molti luoghi, come piazze o marciapiedi della città, i rami degli alberi e perfino gli stessi alberi sono stati sradicati dalle persone in cerca di qualche modo per riscaldarsi o per fare un po’ di fuoco per cucinare.

Voglio ringraziare in modo particolare i giovani che ci stanno aiutando qui con il loro sforzo quotidiano.

 

Per grazia di Dio, tutto si vive con grande spirito di famiglia, ci aiutiamo mutuamente e con grande allegria, nonostante i tanti tumulti giornalieri e di tutti i rischi che dobbiamo correre per poter seguire con quest’opera.

Questi stessi giovani che con tanta disposizione ci aiutano sono anche essi affetti in qualche modo da questa guerra, ma dimostrano con gli atti concreti la carità di Cristo, con il desiderio di soccorrere la loro gente e cosi mantengono viva la speranza.

Senza il loro accompagnamento e il loro sforzo, non avremmo potuto concretamente aiutare in molti dei casi che ci si sono presentati.

Essi stessi mi dicevano con grande convinzione: ogni piccola opera per il bene degli altri è una piccola testimonianza che ci distingue come cristiani… Siria continua ad essere sostenuta dall’amore di Gesù”

È impressionante poter vedere come questi giovani siri siano più preoccupati di portare avanti il loro paese, pensando in ogni modo possibile a come assistere la popolazione e aprendo anche a noi nuovi cammini per poter fare di più.

Ringraziamo immensamente tutti voi per gli aiuti che ci avete fatto arrivare.

Che il Re dei Re, Cristo Nostro Signore, benedica tutte le vostre opere e tutti i vostri familiari. Vi imploriamo di non abbandonarci in questa missione che insieme abbiamo cominciato per sostenere in tutto ciò che è possibile i cristiani in Siria. Essi in altri tempi, all’inizio dell’era cristiana e con il sacrificio delle loro vite furono i primi ad essere riconosciuti con il nome di cristiani: “Fu in Antiochia che, per la prima volta, i discepoli ricevettero il nome di cristiani” (Atti 11,26).

Padre David Fernández, IVE

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